Centomila gavette di ghiaccio

«In questa storia la guerra è vista, per così dire, dalla parte dei morti, che non hanno conti da rendere e posizioni da sostenere; perciò il libro, per quanto possibile, non rispecchia passioni o impegni contingenti: il suo significato prorompe direttamente dai fatti vissuti e narrati.»

Partendo dalla propria esperienza personale e raccontando la partecipazione della Divisione alpina «Julia» alla Seconda guerra mondiale - dalla campagna d'Albania alla ritirata di Russia - Giulio Bedeschi costruisce un'opera narrativa di straordinario valore, che esalta il senso della dignità dell'uomo nonostante la tragedia della guerra.

Protagonisti della vicenda non sono singoli individui ma l'azione corale dell'intera divisione, tanto che l'Autore stesso preferisce mimetizzarsi dietro il nome inventato di Italo Serri piuttosto che narrare in prima persona.

Pubblicato nel 1963, Centomila gavette di ghiaccio ebbe subito uno straordinario successo, ottenendo, l'anno successivo, il prestigioso Premio Bancarella.


Giulio Bedeschi (Arzignano 1915-Verona 1990) alpino, medico e scrittore, così amava definirsi. Ufficiale medico della «Julia» visse la tragedia dell'Armir che raccontò in Centomila gavette di ghiaccio, il suo libro più celebre. Nel 1966 pubblica Il peso dello zaino nel quale affronta le vicende dei reduci dopo l'8 settembre 1943. Tra il 1972 e il 1984 scrive due romanzi: La rivolta di Abele e La mia erba è sul Don. Per Mursia ha raccolto e curato la pubblicazione delle memorie dei soldati italiani sui fronti della Seconda guerra mondiale nella serie «C'ero anch'io» nella Collana «Testimonianze fra cronaca e storia». Tutte le opere di Bedeschi sono edite da Mursia.

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Centomila gavette di ghiaccio

«In questa storia la guerra è vista, per così dire, dalla parte dei morti, che non hanno conti da rendere e posizioni da sostenere; perciò il libro, per quanto possibile, non rispecchia passioni o impegni contingenti: il suo significato prorompe direttamente dai fatti vissuti e narrati.»

Partendo dalla propria esperienza personale e raccontando la partecipazione della Divisione alpina «Julia» alla Seconda guerra mondiale - dalla campagna d'Albania alla ritirata di Russia - Giulio Bedeschi costruisce un'opera narrativa di straordinario valore, che esalta il senso della dignità dell'uomo nonostante la tragedia della guerra.

Protagonisti della vicenda non sono singoli individui ma l'azione corale dell'intera divisione, tanto che l'Autore stesso preferisce mimetizzarsi dietro il nome inventato di Italo Serri piuttosto che narrare in prima persona.

Pubblicato nel 1963, Centomila gavette di ghiaccio ebbe subito uno straordinario successo, ottenendo, l'anno successivo, il prestigioso Premio Bancarella.


Giulio Bedeschi (Arzignano 1915-Verona 1990) alpino, medico e scrittore, così amava definirsi. Ufficiale medico della «Julia» visse la tragedia dell'Armir che raccontò in Centomila gavette di ghiaccio, il suo libro più celebre. Nel 1966 pubblica Il peso dello zaino nel quale affronta le vicende dei reduci dopo l'8 settembre 1943. Tra il 1972 e il 1984 scrive due romanzi: La rivolta di Abele e La mia erba è sul Don. Per Mursia ha raccolto e curato la pubblicazione delle memorie dei soldati italiani sui fronti della Seconda guerra mondiale nella serie «C'ero anch'io» nella Collana «Testimonianze fra cronaca e storia». Tutte le opere di Bedeschi sono edite da Mursia.

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Centomila gavette di ghiaccio

Centomila gavette di ghiaccio

by Giulio Bedeschi

Narrated by Roberto Benfenati

Unabridged — 13 hours, 34 minutes

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Centomila gavette di ghiaccio

by Giulio Bedeschi

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«In questa storia la guerra è vista, per così dire, dalla parte dei morti, che non hanno conti da rendere e posizioni da sostenere; perciò il libro, per quanto possibile, non rispecchia passioni o impegni contingenti: il suo significato prorompe direttamente dai fatti vissuti e narrati.»

Partendo dalla propria esperienza personale e raccontando la partecipazione della Divisione alpina «Julia» alla Seconda guerra mondiale - dalla campagna d'Albania alla ritirata di Russia - Giulio Bedeschi costruisce un'opera narrativa di straordinario valore, che esalta il senso della dignità dell'uomo nonostante la tragedia della guerra.

Protagonisti della vicenda non sono singoli individui ma l'azione corale dell'intera divisione, tanto che l'Autore stesso preferisce mimetizzarsi dietro il nome inventato di Italo Serri piuttosto che narrare in prima persona.

Pubblicato nel 1963, Centomila gavette di ghiaccio ebbe subito uno straordinario successo, ottenendo, l'anno successivo, il prestigioso Premio Bancarella.


Giulio Bedeschi (Arzignano 1915-Verona 1990) alpino, medico e scrittore, così amava definirsi. Ufficiale medico della «Julia» visse la tragedia dell'Armir che raccontò in Centomila gavette di ghiaccio, il suo libro più celebre. Nel 1966 pubblica Il peso dello zaino nel quale affronta le vicende dei reduci dopo l'8 settembre 1943. Tra il 1972 e il 1984 scrive due romanzi: La rivolta di Abele e La mia erba è sul Don. Per Mursia ha raccolto e curato la pubblicazione delle memorie dei soldati italiani sui fronti della Seconda guerra mondiale nella serie «C'ero anch'io» nella Collana «Testimonianze fra cronaca e storia». Tutte le opere di Bedeschi sono edite da Mursia.


Product Details

BN ID: 2940203494375
Publisher: Ugo Mursia Editore SRL
Publication date: 10/14/2025
Edition description: Unabridged
Language: Italian
From the B&N Reads Blog

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