La Tesina di S.V.
Lo studente liceale S.V. si mette alla ricerca della palla finita per caso oltre la rete di un campetto di periferia, durante una partita di calcio fra amici. Il resoconto della ricerca è affidato alla tesina di fine corso compilata dal ragazzo e alla lettura che ne fa in classe, davanti ai compagni e a un professore di Lettere grigio e tormentato. Sarà la cronaca immaginifica di una ricerca senza resa, così avventurosa da stregare l'uditorio per ore. Immerso nella sua esplorazione, S.V. si perderà nei paesaggi meravigliosi di un'isola fuori dal tempo, imbattendosi in luoghi remoti e dimenticati: boschi labirintici, un vagone abbandonato su una landa deserta, una stazione di servizio dismessa da decenni, la capanna sul lago di un barcaiolo burbero e solitario, una grande casa con la sua verdeggiante tenuta dentro la quale scorre una vita che fa pensare a certe affinità elettive. Il viaggio senza meta, con la palla fuggiasca che riappare e riscompare indisponente, oltre o sul limitare di qualsiasi consorzio umano, sarà una graduale e spietata odissea interiore, una discesa obbligata nelle regioni più austere della vicenda umana, dove vive anche la memoria di un eccentrico supplente passato per quel liceo, insegnante del male di vivere. «Chi è S.V.? Cosa è venuto a raccontarci?» si chiede il grigio professore in ascolto, e con lui se lo domanda il lettore avvinto dall'epos cantato da Capitta in una polifonia di punti di vista, nella faglia fra reale e irreale, e in una sospensione temporale da classico moderno.
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La Tesina di S.V.
Lo studente liceale S.V. si mette alla ricerca della palla finita per caso oltre la rete di un campetto di periferia, durante una partita di calcio fra amici. Il resoconto della ricerca è affidato alla tesina di fine corso compilata dal ragazzo e alla lettura che ne fa in classe, davanti ai compagni e a un professore di Lettere grigio e tormentato. Sarà la cronaca immaginifica di una ricerca senza resa, così avventurosa da stregare l'uditorio per ore. Immerso nella sua esplorazione, S.V. si perderà nei paesaggi meravigliosi di un'isola fuori dal tempo, imbattendosi in luoghi remoti e dimenticati: boschi labirintici, un vagone abbandonato su una landa deserta, una stazione di servizio dismessa da decenni, la capanna sul lago di un barcaiolo burbero e solitario, una grande casa con la sua verdeggiante tenuta dentro la quale scorre una vita che fa pensare a certe affinità elettive. Il viaggio senza meta, con la palla fuggiasca che riappare e riscompare indisponente, oltre o sul limitare di qualsiasi consorzio umano, sarà una graduale e spietata odissea interiore, una discesa obbligata nelle regioni più austere della vicenda umana, dove vive anche la memoria di un eccentrico supplente passato per quel liceo, insegnante del male di vivere. «Chi è S.V.? Cosa è venuto a raccontarci?» si chiede il grigio professore in ascolto, e con lui se lo domanda il lettore avvinto dall'epos cantato da Capitta in una polifonia di punti di vista, nella faglia fra reale e irreale, e in una sospensione temporale da classico moderno.
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by Alberto Capitta
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Lo studente liceale S.V. si mette alla ricerca della palla finita per caso oltre la rete di un campetto di periferia, durante una partita di calcio fra amici. Il resoconto della ricerca è affidato alla tesina di fine corso compilata dal ragazzo e alla lettura che ne fa in classe, davanti ai compagni e a un professore di Lettere grigio e tormentato. Sarà la cronaca immaginifica di una ricerca senza resa, così avventurosa da stregare l'uditorio per ore. Immerso nella sua esplorazione, S.V. si perderà nei paesaggi meravigliosi di un'isola fuori dal tempo, imbattendosi in luoghi remoti e dimenticati: boschi labirintici, un vagone abbandonato su una landa deserta, una stazione di servizio dismessa da decenni, la capanna sul lago di un barcaiolo burbero e solitario, una grande casa con la sua verdeggiante tenuta dentro la quale scorre una vita che fa pensare a certe affinità elettive. Il viaggio senza meta, con la palla fuggiasca che riappare e riscompare indisponente, oltre o sul limitare di qualsiasi consorzio umano, sarà una graduale e spietata odissea interiore, una discesa obbligata nelle regioni più austere della vicenda umana, dove vive anche la memoria di un eccentrico supplente passato per quel liceo, insegnante del male di vivere. «Chi è S.V.? Cosa è venuto a raccontarci?» si chiede il grigio professore in ascolto, e con lui se lo domanda il lettore avvinto dall'epos cantato da Capitta in una polifonia di punti di vista, nella faglia fra reale e irreale, e in una sospensione temporale da classico moderno.

Product Details

ISBN-13: 9788864293431
Publisher: Il Maestrale
Publication date: 10/10/2023
Series: Narrativa
Sold by: Bookwire
Format: eBook
Pages: 242
File size: 3 MB
Age Range: 12 - 18 Years
Language: Italian

About the Author

Alberto Capitta è nato a Sassari dove vive e lavora. Autore di quattro romanzi per Il Maestrale: Creaturine (2004; Finalista Premio Strega nel 2005; Premio Lo Straniero nel 2006); Il cielo nevica (2007; già Guaraldi 1999); Il giardino non esiste (2008); Alberi erranti e naufraghi (2013; Premio Brancati e Libro dell'anno di Fahrenheit).
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