L'occhio sintetico
Fred Ritchin scrive un'analisi lucida e documentata sul destino della fotografia nell'epoca dell'intelligenza artificiale. L'occhio sintetico è uno strumento imprescindibile per interpretare criticamente il nuovo contesto visivo contemporaneo.
Viviamo in un'epoca in cui duecento milioni di fotografie vengono realizzate ogni ora. La maggior parte poi viene caricata online, modificata, condivisa, archiviata nella marea infinita del visibile e del registrato insieme a miliardi di immagini generate da intelligenze artificiali addestrate sullo stesso repertorio del già visto. Nel 1840, un anno dopo l'invenzione della fotografia, il pittore Paul Delaroche esclamò: «D'ora in poi, la pittura è morta». La fotografia era piú veloce, economica e realistica: la sua invenzione emancipò i pittori dalla realtà, aprendo la strada a tutte le forme dell'arte futura. Oggi i fotografi si trovano di fronte alla stessa prova affrontata dai pittori quasi due secoli fa. Possono essere altrettanto radicali? Possono fare in modo che la fotografia continui a essere un testimone credibile del reale? L'immagine fotografica può trasformarsi in qualcosa di prima impensabile?
«La storia della fotografia riletta alla luce dell'intelligenza artificiale. Una garbata elegia a questa forma d'arte».
«The New York Times Book Review»
«In questo libro brillante e acuto, Ritchin esplora l'interazione tra fotografia digitale e sistemi di intelligenza artificiale, in una prospettiva da un lato positiva e dall'altro terrificante... Ritchin riconosce che lo scetticismo verso tutte le immagini è una reazione naturale a questi inganni creativi, ma intravede anche il potenziale della fotografia per recuperare e ampliare il suo ruolo come forma d'arte... Uno studio stimolante e ricco di spunti».
«Kirkus Reviews»
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Viviamo in un'epoca in cui duecento milioni di fotografie vengono realizzate ogni ora. La maggior parte poi viene caricata online, modificata, condivisa, archiviata nella marea infinita del visibile e del registrato insieme a miliardi di immagini generate da intelligenze artificiali addestrate sullo stesso repertorio del già visto. Nel 1840, un anno dopo l'invenzione della fotografia, il pittore Paul Delaroche esclamò: «D'ora in poi, la pittura è morta». La fotografia era piú veloce, economica e realistica: la sua invenzione emancipò i pittori dalla realtà, aprendo la strada a tutte le forme dell'arte futura. Oggi i fotografi si trovano di fronte alla stessa prova affrontata dai pittori quasi due secoli fa. Possono essere altrettanto radicali? Possono fare in modo che la fotografia continui a essere un testimone credibile del reale? L'immagine fotografica può trasformarsi in qualcosa di prima impensabile?
«La storia della fotografia riletta alla luce dell'intelligenza artificiale. Una garbata elegia a questa forma d'arte».
«The New York Times Book Review»
«In questo libro brillante e acuto, Ritchin esplora l'interazione tra fotografia digitale e sistemi di intelligenza artificiale, in una prospettiva da un lato positiva e dall'altro terrificante... Ritchin riconosce che lo scetticismo verso tutte le immagini è una reazione naturale a questi inganni creativi, ma intravede anche il potenziale della fotografia per recuperare e ampliare il suo ruolo come forma d'arte... Uno studio stimolante e ricco di spunti».
«Kirkus Reviews»
L'occhio sintetico
Fred Ritchin scrive un'analisi lucida e documentata sul destino della fotografia nell'epoca dell'intelligenza artificiale. L'occhio sintetico è uno strumento imprescindibile per interpretare criticamente il nuovo contesto visivo contemporaneo.
Viviamo in un'epoca in cui duecento milioni di fotografie vengono realizzate ogni ora. La maggior parte poi viene caricata online, modificata, condivisa, archiviata nella marea infinita del visibile e del registrato insieme a miliardi di immagini generate da intelligenze artificiali addestrate sullo stesso repertorio del già visto. Nel 1840, un anno dopo l'invenzione della fotografia, il pittore Paul Delaroche esclamò: «D'ora in poi, la pittura è morta». La fotografia era piú veloce, economica e realistica: la sua invenzione emancipò i pittori dalla realtà, aprendo la strada a tutte le forme dell'arte futura. Oggi i fotografi si trovano di fronte alla stessa prova affrontata dai pittori quasi due secoli fa. Possono essere altrettanto radicali? Possono fare in modo che la fotografia continui a essere un testimone credibile del reale? L'immagine fotografica può trasformarsi in qualcosa di prima impensabile?
«La storia della fotografia riletta alla luce dell'intelligenza artificiale. Una garbata elegia a questa forma d'arte».
«The New York Times Book Review»
«In questo libro brillante e acuto, Ritchin esplora l'interazione tra fotografia digitale e sistemi di intelligenza artificiale, in una prospettiva da un lato positiva e dall'altro terrificante... Ritchin riconosce che lo scetticismo verso tutte le immagini è una reazione naturale a questi inganni creativi, ma intravede anche il potenziale della fotografia per recuperare e ampliare il suo ruolo come forma d'arte... Uno studio stimolante e ricco di spunti».
«Kirkus Reviews»
Viviamo in un'epoca in cui duecento milioni di fotografie vengono realizzate ogni ora. La maggior parte poi viene caricata online, modificata, condivisa, archiviata nella marea infinita del visibile e del registrato insieme a miliardi di immagini generate da intelligenze artificiali addestrate sullo stesso repertorio del già visto. Nel 1840, un anno dopo l'invenzione della fotografia, il pittore Paul Delaroche esclamò: «D'ora in poi, la pittura è morta». La fotografia era piú veloce, economica e realistica: la sua invenzione emancipò i pittori dalla realtà, aprendo la strada a tutte le forme dell'arte futura. Oggi i fotografi si trovano di fronte alla stessa prova affrontata dai pittori quasi due secoli fa. Possono essere altrettanto radicali? Possono fare in modo che la fotografia continui a essere un testimone credibile del reale? L'immagine fotografica può trasformarsi in qualcosa di prima impensabile?
«La storia della fotografia riletta alla luce dell'intelligenza artificiale. Una garbata elegia a questa forma d'arte».
«The New York Times Book Review»
«In questo libro brillante e acuto, Ritchin esplora l'interazione tra fotografia digitale e sistemi di intelligenza artificiale, in una prospettiva da un lato positiva e dall'altro terrificante... Ritchin riconosce che lo scetticismo verso tutte le immagini è una reazione naturale a questi inganni creativi, ma intravede anche il potenziale della fotografia per recuperare e ampliare il suo ruolo come forma d'arte... Uno studio stimolante e ricco di spunti».
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15.99
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Product Details
ISBN-13: | 9788858448748 |
---|---|
Publisher: | EINAUDI |
Publication date: | 07/08/2025 |
Sold by: | GIULIO EINAUDI EDITORE - EBKS |
Format: | eBook |
File size: | 29 MB |
Note: | This product may take a few minutes to download. |
Language: | Italian |
From the B&N Reads Blog