Mercurio: An Intermediate to Advanced Reader in Italian Language and Culture

Mercurio: An Intermediate to Advanced Reader in Italian Language and Culture

ISBN-10:
0300104006
ISBN-13:
9780300104004
Pub. Date:
11/10/2004
Publisher:
Yale University Press
ISBN-10:
0300104006
ISBN-13:
9780300104004
Pub. Date:
11/10/2004
Publisher:
Yale University Press
Mercurio: An Intermediate to Advanced Reader in Italian Language and Culture

Mercurio: An Intermediate to Advanced Reader in Italian Language and Culture

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Overview

The name Mercury, the Messenger of the Gods, has been used for centuries by European chroniclers and gazetteers in the titles of periodicals that have featured the latest news reports, anecdotes, short stories, and satires. This engaging book, an intermediate-level Italian text, offers an up-to-date and varied portrait of Italy’s language, culture, and society by presenting lively excerpts from its literature, news reports, comic books, film reviews, music lyrics, sociological surveys, and more.

Every chapter in the book has a theme that is discussed from multiple points of view. The centerpiece of each chapter is a recent work of fiction, which interacts with other literary or sociocultural accounts (sometimes from English-language media outside Italy) to convey a meaningful representation of today’s multifaceted Italy. The book also includes numerous exercises on grammar and comprehension.

Themes include:
— Italian emigration to North and South America;
— Italy’s fascination with bicycles;
— new thoughts about houses and living spaces;
— Italian cities.

Product Details

ISBN-13: 9780300104004
Publisher: Yale University Press
Publication date: 11/10/2004
Series: Yale Language Series
Edition description: Italian language
Pages: 416
Product dimensions: 8.00(w) x 10.00(h) x (d)

About the Author

ANDREA FEDI is associate professor of Italian at the State University of New York, Stony Brook.

PAOLO FASOLI is associate professor of Italian at the City University of New York, Hunter campus.

Read an Excerpt

Mercurio

An Intermediate to Advanced Reader in Italian Language and Culture
By ANDREA FEDI PAOLO FASOLI

YALE UNIVERSITY PRESS

Copyright © 2005 Yale University
All right reserved.

ISBN: 978-0-300-10400-4


Chapter One

biciclette

Quali sono gli sport più popolari in Italia? Al primo posto, ovviamente, c'è il calcio. Al secondo l'automobilismo (e non potrebbe essere altrimenti, nella terra della Ferrari). Pochi fuori d'Italia sanno che al terzo posto figura il ciclismo. Per averne la conferma basta dare un'occhiata ai dati diffusi a gennaio del 2001 dall'Auditel, l'agenzia che rileva gli indici di ascolto dei programmi televisivi in Italia. L'evento sportivo più seguito dell'anno 2000 è stato la finale dei campionati europei di calcio, Francia-Italia (81,1% di share). Il Gran Premio degli Stati Uniti, che si correva per la prima volta a Indianapolis, ha ottenuto il 55,9%. Il ciclismo è risultato terzo tra gli sport trasmessi in diretta: la tredicesima tappa del Giro d'Italia del 2000 è stata vista dal 41,9% degli spettatori, mentre l'anno successivo la tappa finale ha avuto il 47,2% di share.

Il Giro d'Italia ha una lunga tradizione, e fa parte non soltanto della storia dello sport italiano ma anche di quella della cultura popolare nazionale. Il Giro è una corsa a tappe che dura circa quattrosettimane e si svolge tra maggio e l'inizio di giugno. Ogni giorno, tranne i giorni di riposo o di trasferimento, i corridori percorrono una tappa di 150-200 chilometri. Alla fine della tappa viene registrato il tempo che ogni ciclista impiega per arrivare al traguardo. Vince il Giro il corridore che ha la somma dei tempi più bassa, non quello che vince più tappe. Oltre alla classifica generale, ce ne sono altre: fra queste la più prestigiosa è il Gran Premio della Montagna, che comprende traguardi intermedi che sono in cima a una montagna o a un colle. Ci sono premi in denaro per ogni traguardo; il montepremi per il Giro del 2001 è stato di [euro] 1.342.788. Durante la corsa il leader della classifica generale indossa una maglia rosa, e giornalisti e tifosi si riferiscono a lui con l'espressione "la Maglia Rosa".

Rosa è il colore del campione del Giro perché è il colore della Gazzetta dello Sport, il più antico e il più importante quotidiano sportivo italiano, che dal 1909 organizza e sponsorizza questa corsa ciclistica. La storia del Giro è legata ai nomi dei grandi campioni italiani e stranieri iscritti nell'albo d'oro della gara: Girardengo, Binda, Bartali, Coppi, Merckx, Gimondi, Hinault, Indurain. Le loro imprese, specialmente tra gli anni '30 e gli anni '50, erano eroiche, perché a quel tempo i ciclisti correvano spesso su distanze massacranti (tapponi di 3-400 km), su strade strette e sterrate, e con ogni condizione di tempo, anche con la grandine e la neve (in alta montagna). Non a caso i giornalisti e gli scrittori del dopoguerra paragonavano i ciclisti del Giro d'Italia e del Tour de France agli eroi epici o a figure leggendarie della storia dell'umanità. Per Dino Buzzati la rivalità tra Bartali e Coppi ricordava il duello tra gli eroi omerici Ettore e Achille. Gianni Brera scriveva che Coppi era "un congegno superiore, una macchina di carne e ossa", che rinnovava "l'antica bellezza dei miti". In "Lettera a Gino Bartali" Brera diceva: "noi ricordiamo Annibale e Napoleone come due genii. A tuo modo, sei tu pure un genio muscolare". Infine il semiologo francese Roland Barthes, in un saggio famoso, fornì esempi dell'amplificazione epica nelle cronache ciclistiche: la natura è umanizzata (il Monte Ventoso è un "Moloch, despota dei ciclisti", "non perdona mai ai deboli"), la dinamica della corsa è quella di una battaglia, i ciclisti sono eroi cavallereschi, guerrieri, angeli.

I grandi campioni di oggi sono angeli caduti. Al Giro d'Italia del 1999 Marco Pantani, il "mito", il "Pirata", è stato squalificato per doping; mancava una sola tappa all'arrivo, e Pantani stava per vincere il Giro per il secondo anno consecutivo. Gilberto Simoni, il vincitore del 2001, nel 2002 è risultato positivo alla cocaina e ha dovuto lasciare la gara. Ciclisti "pentiti" hanno raccontato ai giudici italiani e francesi come si procuravano "la roba" per "bombarsi", per "curarsi". Hanno confessato che si dopavano perché lo facevano tutti, perché avevano una famiglia da mantenere e non volevano perdere il posto in squadra. Dopo un blitz antidoping dei carabinieri dei NAS (Nuclei Antisofisticazioni e Sanità) al Giro d'Italia del 2001, ottanta tra atleti e accompagnatori hanno ricevuto avvisi di garanzia. Nonostante questo nel 2002 milioni di italiani sono scesi in strada per vedere il Giro, e quando passava Pantani tanti urlavano: "Dai, Marco, non mollare".

IL CICLISMO NELLA CANZONE ITALIANA

Canzoni che parlano di storia

Per l'ultima generazione di italiani "Il bandito e il campione" di Francesco De Gregori è sicuramente la canzone d'autore più famosa sul tema del ciclismo e della sua storia. Scritto dal fratello di De Gregori, Luigi (in arte Luigi Grechi, dal cognome della madre), il brano ha vinto la Targa Tenco come migliore canzone del 1993.

Non deve sorprendere che i giovani di oggi ascoltino musica pop/folk ispirata ai fatti di un tempo da noi così distante come gli anni '20 del Novecento, l'epoca di Costante Girardengo (il campione) e di Sante Pollastro (il bandito). Il nesso tra canzone e storia ha una lunga tradizione. Lo stesso De Gregori, nel 2001, fu invitato ad Arezzo ad un convegno intitolato "Comunicare storia" e nel suo intervento dichiarò: "Può una canzone o no parlare di storia? Naturalmente sì e questo non lo dico io, perché ho scritto alcune canzoni che parlano di storia, lo dimostra la storia stessa della canzone italiana, a partire da quella popolare".

La rivisitazione della storia sociale attraverso prodotti di cultura popolare incontra sempre di più il favore del pubblico italiano; canzoni, programmi e serie televisive rievocano e celebrano il passato riproponendo spezzoni di cronaca in bianco e nero e vecchie trasmissioni di varietà. L'offerta è tanto varia quanto ricca. Ci sono programmi di vero culto, stilisticamente raffinati e iniziatori di nuovi linguaggi televisivi, come Schegge e Fuori orario di Enrico Ghezzi, mandati in onda nella fascia notturna. Si rivolgevano ad un pubblico più largo e meno sofisticato i giornalieri L'Italia racconta e Ci vediamo in tv, di Paolo Limiti, e l'appuntamento stagionale delle puntate di Novecento con Pippo Baudo.

Girardengo e Pollastro

Costante Girardengo e Sante Pollastro (o Pollastri) erano tutti e due della zona di Novi Ligure, in Piemonte. Girardengo fu il primo "Campionissimo" nella storia del ciclismo italiano: vinse due Giri d'Italia, otto campionati italiani e sei Milano-Sanremo. Sante Pollastro divenne il pericolo pubblico numero uno degli anni '20, ricercato in Italia e in Francia. Anarchico e antifascista, "bandito gentiluomo" per alcuni, per altri "la iena di Novi", Sante e la sua banda scappavano in bicicletta dopo le rapine in banca. A Parigi, dove si era rifugiato, nel 1925 Pollastro andò al velodromo a veder correre Girardengo, e gli affidò un messaggio per le autorità italiane. Pollastro fu arrestato due anni dopo in Francia, e fu estradato in Italia, dove passò trent'anni in prigione prima della grazia per buona condotta. Il testo della canzone di Grechi-De Gregori offre un altro finale per questa "storia d'altri tempi, di prima del motore": la polizia arresta Pollastro in mezzo alla folla che attende l'arrivo di Girardengo al traguardo di una tappa del Giro d'Italia; qualcuno dice che proprio Girardengo ha fatto la soffiata alla polizia.

Un uomo solo al comando

Come ha scritto Rita Cirio sull'Espresso, "in Italia la leggenda del ciclismo è legata agli anni precedenti il boom economico", quando "il successo nel ciclismo segnava il riscatto dalla miseria e proprio con quello strumento che era prima di tutto di lavoro", la bicicletta.

"Bartali" di Paolo Conte (1979) rievoca l'Italia povera e spensierata del dopoguerra. La gente scende in strada e aspetta con trepidazione di veder passare i grandi campioni del Giro. Il ciclismo, secondo la voce narrante della canzone, è anche meglio delle donne e del cinema per distrarsi e per sognare. Bartali, con "quel naso triste come una salita" e "quegli occhi allegri da italiano in gita", quando vince conferisce una dignità nuova a tutti gli italiani: infatti, grazie alle sue vittorie, adesso "i francesi ci rispettano".

In un'intervista resa a Guia Soncini nel 2003, Conte ha ricordato che la sua canzone "non parlava di Bartali, parlava di piccola umanità", ed ha spiegato in questa chiave il famoso riferimento al naso di Bartali: "È una questione di nasi. Quello di Coppi è astratto, disegnato, aerodinamico, come tutta la sua figura, forse come tutta la sua vita. Bartali era un omino in bicicletta, con un naso accessibile a tutti noi".

Anche Coppi, nella canzone omonima di Gino Paoli (1988), è descritto come "un omino che non ha la faccia da campione", che "viene su dalla fatica", ma che ha "un cuore grande come l'Izoard", la tappa del Tour de France teatro di competizioni drammatiche. La caratterizzazione in senso mitico ed eroico del grande ciclista si riscontra anche nelle opere teatrali a lui dedicate: Skandalon, del belga René Kalisky, riproposta da Memè Perlini al Festival dei Due Mondi di Spoleto nel 1989; Un uomo solo al comando ... Fausto Coppi di Guido Ferrarini e Gian Marco Montesano; e Faust o Coppi di Claudio Di Palma, che con il gioco di parole del titolo preannuncia l'accostamento del mito del Campionissimo a quello faustiano.

Gioca la tua partita, non sarà mai finita

Non sempre i protagonisti delle canzoni sono eroi sovrumani, destinati comunque alla vittoria.

In "Gimondi e il cannibale" di Enrico Ruggeri (2000), Felice Gimondi, il ciclista degli anni '60 e '70, è "l'eterno secondo" che fatica per non restare indietro, e che dà sempre il meglio di sé nonostante le sconfitte. La sua nemesi è il belga Eddy Merckx, detto "il cannibale" perché divora i suoi avversari. Gimondi fu "un mito" per la generazione di Ruggeri proprio per la sua umanità. "Oggi invece gli eroi sono quelli che non hanno debolezze", ha spiegato Ruggeri in un'intervista, "quelli che vincono sempre".

La rivalità tra Gimondi e Merckx anima la vena sarcastica di "Sono felice" (1993), del gruppo demenziale Elio e le Storie Tese: "Lo so che non è facile / nella vita scoprire / che c'è anche Eddie Merckx". Nella canzone si immagina addirittura che il ciclista voglia bucare le gomme alla bicicletta dell'avversario, smontarne il cambio e segare i pedali.

Pure la musica più alternativa guarda alle leggende del ciclismo. È il caso di "Freccia Vallona" dei piemontesi Yo Yo Mundi, un gruppo dal sound difficilmente etichettabile, che mescola le influenze del progressive rock storico al ricordo del punk/New Wave inglese più politicizzato, le radici etniche e folk al rock più duro. Tra le band italiane, gli Yo Yo Mundi si sono segnalati per un originale approccio multimediale, tanto per l'ispirazione (nel 1999 hanno "sonorizzato" lo storico film Sciopero di Sergei Eisenstein), quanto per la collaborazione con scrittori ed artisti operanti in altri media, tra cui il collettivo/atelier narrativo Wu Ming (già autore, col nome Luther Blissett, di un best-seller di culto quale Q, da poco tradotto in inglese). Oltre alla canzone citata, il cui titolo si riferisce a una "classica" gara ciclistica che si svolge in Belgio, gli Yo Yo Mundi hanno composto brani strumentali sul tema, come "Pedale Selvaggio" e "Bicicleta Basca".

Marco Pantani, nella cui carriera (anche prima della tragica fine) si sono alternati trionfo e sconfitta, diventa "l'eroe vincente" di "Prendi in mano i tuoi anni" dei Litfiba. In un'intervista rilasciata alla rivista specializzata Rockstar nel 1999, il cantante Piero Pelù ha motivato così la dedica a Pantani di questa canzone: "in un pezzo come 'Prendi in mano i tuoi anni' rappresentiamo il duello col tempo come capacità di correre contro gli orologi e i cronometri per imporre al mondo il tempo della propria vittoria personale: 'Ehi, ma dove sei? Ti stai piangendo addosso. / Prendi in mano i tuoi anni, il tempo non lo inganni. / Cosa fai? Perché aspetti ancora? / Gioca la tua partita, non sarà mai finita ...'".

Attività

A. I versi delle canzoni sono spesso a rima baciata, talvolta imperfetta. Per esempio, le strofe de "Il bandito e il campione" seguono lo schema AABBCCDD, come in questa sequenza: fretta / bicicletta, storia / memoria, motore / amore, cresce / capisce. Storicamente la poesia italiana è caratterizzata dall'uso della rima; nella poesia e nella canzone popolare la rima e il ritmo hanno anche la funzione di facilitare la memorizzazione del testo. In classe, esercitatevi nell'uso della rima: uno studente dica una parola in italiano e un altro risponda con una parola in rima, e poi fornisca una parola nuova a cui lo studente successivo risponderà in rima.

ALEX E AIDI

Enrico Brizzi

Alla sua città natale Enrico Brizzi dedica un'intera sezione del suo sito Internet: "Sono bolognese, figlio di bolognesi, e mi ritengo fortunato di essere nato e di vivere a Bologna" (www.enricobrizzi.net). Nato nel 1974, Brizzi ha frequentato il Liceo Classico Galvani, in cui studiarono anche Riccardo Bacchelli e Pier Paolo Pasolini. Ha studiato Scienze della Comunicazione a Bologna, dove ha seguito le lezioni di Umberto Eco.

La cultura cinematografica e musicale americana è stata determinante nella sua formazione di scrittore: "A sedici anni, dopo che ho visto Blade Runner per la prima volta, ho detto: bella questa storia! E poi ho cominciato a scrivere" (www.enrico brizzi.net). Freaky Stiley, il disco dei Red Hot Chili Peppers, dà il titolo al suo primo racconto. Nel '95 la casa editrice Baldini e Castoldi ripubblica il suo primo romanzo, Jack Frusciante è uscito dal gruppo, stampato l'anno precedente da un piccolo editore di Ancona, Transeuropa. Il successo di pubblico è clamoroso: in pochi mesi il libro vende centinaia di migliaia di copie, e negli anni seguenti viene tradotto in una decina di lingue. Nel 1996 ne viene tratto un film, con Stefano Accorsi nel ruolo del protagonista. Lo stesso anno esce il secondo romanzo di Brizzi, Bastogne, seguito da numerosi altri libri (tra gli ultimi vi sono L'altro nome del rock, del 2001, scritto a quattro mani con Lorenzo Marzaduri, anche lui bolognese, e Razorama, del 2003). Enrico Brizzi collabora inoltre con vari quotidiani e altri mezzi di informazione.

L'universo del vecchio Alex

"Perché Jack Frusciante, chitarrista dei Red Hot Chili Peppers, è uscito dalla band proprio quando stava arrivando il successo? A chiederselo è il vecchio Alex, ex studente modello conteso da tutte le compagne di scuola e disperatamente coinvolto in una storia d'amore senza baci e senza sesso con Aidi" (www.enrico brizzi.net). Per Alex, John Frusciante è un antieroe perché ha rinunciato alla popolarità e al denaro, valori di quella società conformista che il liceale del romanzo non accetta. Perfino quando guarda la finale dei campionati europei di calcio, Alex tifa per l'underdog di turno, la Danimarca, invece che per la squadra favorita, la Germania.

Il libro di Brizzi è una storia d'amore tardoadolescenziale ("la più bella che ho mai letto", ha scritto Silvia Ballestra), ma anche un Bildungsroman contemporaneo, un romanzo sul passaggio dall'adolescenza all'età adulta nell'Italia degli anni '90. Rispecchia l'ironia talvolta caustica e aggressiva dei giovanissimi e le contraddizioni di un ragazzo che ha ricevuto un'educazione italiana di tipo tradizionale ma recepisce gli stimoli della cultura globalizzata: Alex legge Richard Bach e e. e. cummings, Antoine de Saint-Exupéry e Andrea De Carlo. Ascolta la musica dei Cure, dei Clash, dei Dead Kennedys, dei Pogues e dei Sex Pistols, ma anche i Dire Straits e i gruppi alternativi di Bologna. Parla il gergo dei suoi coetanei e quello dei personaggi dei fumetti di Andrea Pazienza: i professori sono "i profii", la madre autoritaria è "la mutter", il padre e capofamiglia è "il Cancelliere"; guardare di sottecchi è "slumare", un pasto da McDonald's è "una cena funky bruciapaghetta". Con tutto questo, un punto fisso nella vita di Alex è la bicicletta, che egli usa per spostarsi in città ma anche per sognare: in bicicletta si sente come Girardengo, anzi è Girardengo, solo un po' "più basso e rock".

(Continues...)



Excerpted from Mercurio by ANDREA FEDI PAOLO FASOLI Copyright © 2005 by Yale University. Excerpted by permission.
All rights reserved. No part of this excerpt may be reproduced or reprinted without permission in writing from the publisher.
Excerpts are provided by Dial-A-Book Inc. solely for the personal use of visitors to this web site.

Table of Contents

Contents

Preface....................xix
Acknowledgments....................xxiii
1 biciclette Introduzione....................2
Lessico: la bicicletta....................4
Il ciclismo nella canzone italiana....................6
Alex e Aidi....................9
Divise e salvò l'Italia....................14
Il Gianni....................17
Città ciclabili....................22
Prodi in bicicletta....................26
Una bicicletta tutta rossa....................28
Su Internet, sui giornali, al cinema....................33
Cruciverba....................40
2 case Introduzione....................43
In casa, in famiglia....................44
Lessico: la casa....................46
Città e campagna....................48
Questa è la mia casa....................50
A casa in Toscana....................54
Condomini....................59
Vicini di casa....................71
Annunci economici....................74
La cucina aperta....................79
IKEA....................81
Cruciverba....................87
Traslocare parole....................88
3 città Introduzione....................91
Roma....................94
Bologna....................99
Lessico: la lingua dei giovani....................105
Shopville....................108
Vigàta....................112
Napoli....................120
Genova....................125
Forza Napoli!....................131
Milano Torino che belle città....................137
Il segreto di San Nicola....................139
Anagrammi urbani....................142
Il quadratocittadino....................142
Cruciverba....................145
4 migrazioni Introduzione....................147
Lessico....................151
Amerigo....................153
I Love Thee, America....................160
Ellis Island....................164
Una civiltà di meticci....................167
Italiani d'Argentina....................172
Italiani nel mondo....................174
L'esistenza delle lingue straniere....................176
Mila lire....................181
L'Italia è un paese civile....................185
Insalata alla maghrebina....................187
Italia, Italia, tu sei il mondo!....................190
Cruciverba....................194
5 america Introduzione....................198
Lessico....................200
Novecento....................208
Back to the Klondike....................216
"Ciucciati il calzino, amico!"....................227
Sotto le stelle del jazz....................235
Il McPaese....................237
Dolcetto o scherzetto?....................239
Super eBayer!....................243
Una voglia incontrollabile di andare in America....................247
Cruciverba....................252
6 europa Introduzione....................256
Lessico: "Guida alla comprensione del gergo europeo"....................258
Sessant'anni di storia europea....................261
Europanto....................267
Stefano Bartezzaghi, "È una lingua-gioco: si chiama Europanto"....................267
Esiste la poesia europea?....................275
Sostiene Pereira....................279
Generazione E....................288
Un mio 14 luglio ....................291
Una unione di minoranze....................293
Discorso del Prof. Romano Prodi, Presidente della Commissione Europea (Bruxelles, 28 febbraio 2002)....................294
Un futuro comune....................298
Tiscali Europa....................303
Cruciverba....................306
7 ustica Introduzione....................310
Lessico....................311
Ustica: la cronaca....................312
Il muro di gomma....................315
"Ustica, al via il processo contro i militari"....................319
Disegni riemersi dal mare....................319
Dalle carte del giudice Priore ....................323
Ustica: dalla cronaca alla letteratura e al teatro....................327
Marco Paolini e Daniele Del Giudice, I-TIGI Canto per Ustica....................328
"Do you read?"....................331
Pronto?....................338
Vent'anni dopo....................342
Destinazione finale....................343
Notes....................347
Index....................377
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