L’incontro tra neuroscienze e insegnamento si chiama neuropedagogia. Lo sviluppo del cervello è in gran parte un processo che dipende, oltre che da un programma genetico, dall’esperienza, sia in termini positivi sia negativi. L’educazione ha quindi il compito di “dare forma” al cervello. L’obiettivo è quello di sfruttare le nostre attuali conoscenze per imparare ad utilizzare le sue capacità stimolandone le varie aree e creando tra esse varie forme di connessione. La neuropedagogia non vuole certamente sostituirsi alla pedagogia ma indicare a genitori e docenti in che modo numerose esperienze dipendono da come è fatto e funziona il cervello e come queste conoscenze possano tradursi in un migliore processo formativo.