Con i miei versi, voce e spazio dei miei silenzi, ho voluto nel corso degli anni esprimere me stessa ed i miei sentimenti, i miei stati d'animo, le mie esperienze; ad essi ho affidato in vari tempi e luoghi i momenti di gioia, di abbandono, di melanconia, di riflessione. Consegnandoli interi alla magia delle parole ed alla musica che mi pervade l'anima. Li ho scritti in luoghi, tempi e circostanze molto diversi e lontani: davanti a un grande fiume africano, nelle notti solitarie, nelle attese, nei silenzi, nei lunghi viaggi da un continente all'altro, nei crepuscoli senza luce, nelle albe fredde, nella gloria di una lama di sole, navigando sull'estraneità levigata dei miei sogni, in un mondo che rapido trascorre, pronta come la luce a prenderne tutte le forme ed a carpirne le bellezze. Poi il nitido filo del tempo li ha raccolti e legati insieme, senza un ordine prefissato, nel loro rifrangersi molteplice di colori e suoni e sentimenti e contingenze, in un presente che tutti li accoglie e li racchiude. E li ho lasciati vivere, dissimili e lontani nel tempo e nello spazio, alcuni più acerbi, altri più maturi nel lessico e nella percezione, perché parlassero insieme la voce univoca e sempre reale di me. Nella linea retta che unisce il passato al presente affidandomi al futuro.
