È atroce la luce
Può la terra avvolgerti in un abbraccio sicuro ma anche soffocante, quasi letale? Giuà e la moglie Rea ne sono convinti. Sono più di quarant'anni che si spaccano la schiena su quella striscia di terra posta tra le montagne e il mare, amando ogni singolo filo d'erba che così come nasce può anche morire trascinando con sé l'intera esistenza del loro piccolo mondo. Ma forse tutto questo avrà una fine, il paese è stato inserito in un progetto di costruzione di una nuova autostrada: soldi, benessere, nuova vita per la piccola comunità di Morre e per loro. Sarebbe tutto perfetto, tutto risolto, se una notte una violenta alluvione e una conseguente frana non rimescolassero ancora una volta le carte. Dal fango riemergono i resti scheletrici di un corpo senza nome. La comunità - sindaco in testa - e Rea vorrebbero ricoprire quel corpo e proseguire come se non fosse mai esistito. Giuà però si convince che quel mucchio di ossa possa essere ciò che rimane di Delio, suo fratello, bandito e contrabbandiere sparito nel nulla anni prima forse a seguito del furto del prezioso trittico dalla chiesa di Morre. Giuà è consapevole che la verità potrebbe ferirlo e sconvolgerlo sin nel profondo, ma per quanto la luce a volte sia atroce, anche l'oscurità può accecare. Lo spaccato di un mondo che forse non c'è più, in cui la terra, "la roba" di verghiana memoria, è la sola certezza granitica, in un vissuto in cui anche i legami familiari hanno contorni sfocati e sfilacciati. Stefano Galardini ci conduce per mano nell'entroterra ligure, nella spigolosità di quegli spazi rubati al mare e delle persone che lo abitano, narrando vicende molto meno lontane di quanto si pensi, che tratteggiano il reale tessuto sociale e culturale della nostra storia più recente.
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È atroce la luce
Può la terra avvolgerti in un abbraccio sicuro ma anche soffocante, quasi letale? Giuà e la moglie Rea ne sono convinti. Sono più di quarant'anni che si spaccano la schiena su quella striscia di terra posta tra le montagne e il mare, amando ogni singolo filo d'erba che così come nasce può anche morire trascinando con sé l'intera esistenza del loro piccolo mondo. Ma forse tutto questo avrà una fine, il paese è stato inserito in un progetto di costruzione di una nuova autostrada: soldi, benessere, nuova vita per la piccola comunità di Morre e per loro. Sarebbe tutto perfetto, tutto risolto, se una notte una violenta alluvione e una conseguente frana non rimescolassero ancora una volta le carte. Dal fango riemergono i resti scheletrici di un corpo senza nome. La comunità - sindaco in testa - e Rea vorrebbero ricoprire quel corpo e proseguire come se non fosse mai esistito. Giuà però si convince che quel mucchio di ossa possa essere ciò che rimane di Delio, suo fratello, bandito e contrabbandiere sparito nel nulla anni prima forse a seguito del furto del prezioso trittico dalla chiesa di Morre. Giuà è consapevole che la verità potrebbe ferirlo e sconvolgerlo sin nel profondo, ma per quanto la luce a volte sia atroce, anche l'oscurità può accecare. Lo spaccato di un mondo che forse non c'è più, in cui la terra, "la roba" di verghiana memoria, è la sola certezza granitica, in un vissuto in cui anche i legami familiari hanno contorni sfocati e sfilacciati. Stefano Galardini ci conduce per mano nell'entroterra ligure, nella spigolosità di quegli spazi rubati al mare e delle persone che lo abitano, narrando vicende molto meno lontane di quanto si pensi, che tratteggiano il reale tessuto sociale e culturale della nostra storia più recente.
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272
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Product Details
ISBN-13: | 9788831263498 |
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Publisher: | 8tto edizioni |
Publication date: | 10/08/2024 |
Sold by: | Bookwire |
Format: | eBook |
Pages: | 272 |
File size: | 462 KB |
Language: | Italian |
About the Author
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