,,,,,"Qui termina il diario di mio padre. Molte altre notizie sulla sua prigionia le fornì a voce in successive occasioni. Non è semplice integrare il racconto, ma il filo sottile che lega episodi e sentimenti resta inalterato. Diverse sono però le memorie vissute da quelle trasmesse. Mi sono limitato a riferirne alcuni aspetti nell'introduzione. Devo la mia vita a mio padre e mia madre, perché gli eventi della guerra mondiale non li hanno trascinati via come i milioni di persone, che, durante il conflitto, hanno trovato la morte in tutto il mondo. Già in conclusione di queste memorie lo spirito osservatore del genitore sa cogliere i segni degli sviluppi, che di lì a poco avrebbero interessato la scena internazionale. Già, peraltro, di fronte alla ritirata tedesca, davanti all'incalzare dell'Armata Rossa, mio padre e altri come lui si interrogavano sui limiti di tale operazione militare. Ricordo che spesso faceva riferimento a queste considerazioni. E mio padre era persona che vedeva sempre lontano. Fino a oggi, anno 2022, nella guerra attuale russo-ucraina" (Pierluigi Casalino). Il tutto inserito nella cifra geopolitica dell'autore...