La maciara indaffarata: Lessico della magia lucana


 Da “abitino” a “culla”, dalle “fatture d’amore e di morte” ai “santi guaritori”, toccando il “mal di luna” o catalizzando l’interesse su un “letto nuziale”, passando poi per “sale”, “sangue” oppure “serpe nera”: le cento e più parole che l’Autore “infila come perle” in questo prontuario di magia dove le parole si fanno, ognuna, memoria”. Frammento di un universo magico al quale sovrintende, onnipresente, la maciara, l’insonne, la febbrile indaffarata epigona della stirpe delle megere di cui mater riconosciuta è Canidia: la strega che si immortala nei versi oraziani con i suoi tratti orripilanti, le corte vipere intrecciate ai capelli”, mentre sta per prodursi nel più noto e celebrato numero di stregoneria dell’antichità. Canidia, la strega che approda nella superstiziosa Roma imperiale nel momento in cui riaffiora dalla memoria di Orazio sullo sfondo dei racconti terrificanti che nelle interminabili sere dell’inverno venosino sgorgavano copiosi, per lui bambino, dalle labbra dell’amico e mèntore contadino Ofello e dell’amata nutrice Pullia, figli anch’essi di una terra, per definizione di raccontatori. Dunque, questo Maciara indaffarata è un caleidoscopio: di voci, emozioni, suoni, visioni, colori, financo odori, che raccontano, al passato, l’anima di una comunità: quella lucana, gettata dalla natura e dalla storia in un creato ostile, negato alla speranza, dove non resta che abbandonarsi all’abbraccio consolatorio e salvifico della magia.

Angelo Lucano Larotonda, già docente di Antropologia Culturale presso l’Università degli Studi della Basilicata, ha anche insegnato a Messina (Antropologia economica) e Roma (Storia del cinema). Ha lavorato per il cinema e per la RAI con sceneggiature e documentari. A Potenza ha fondato la società concertistica Ateneo Musica Basilicata. Premio Presidenza del Consiglio (1977) per il volume Cultura e religione nel cinema, ERI, Torino 1976. Tra le numerose pubblicazioni ricordiamo: Riprendiamoci la storia. Dizionario dei Lucani, Mondadori-Electa, Milano 2012; Feste lucane. Genealogia di una identità, Edigrafema, Policoro 2014; Un itinerario di Federico II in Puglia e Basilicata, 24 Ore, Milano 2007; Matera. Segni e luoghi, Motta, Milano 2002; Potenza, una Provincia di cento comuni, Motta, Milano 1999; L’Innamoramento in Basilicata, Osanna, Venosa 1991; Ed è subito alba, LEV, Città del Vaticano 1978
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La maciara indaffarata: Lessico della magia lucana


 Da “abitino” a “culla”, dalle “fatture d’amore e di morte” ai “santi guaritori”, toccando il “mal di luna” o catalizzando l’interesse su un “letto nuziale”, passando poi per “sale”, “sangue” oppure “serpe nera”: le cento e più parole che l’Autore “infila come perle” in questo prontuario di magia dove le parole si fanno, ognuna, memoria”. Frammento di un universo magico al quale sovrintende, onnipresente, la maciara, l’insonne, la febbrile indaffarata epigona della stirpe delle megere di cui mater riconosciuta è Canidia: la strega che si immortala nei versi oraziani con i suoi tratti orripilanti, le corte vipere intrecciate ai capelli”, mentre sta per prodursi nel più noto e celebrato numero di stregoneria dell’antichità. Canidia, la strega che approda nella superstiziosa Roma imperiale nel momento in cui riaffiora dalla memoria di Orazio sullo sfondo dei racconti terrificanti che nelle interminabili sere dell’inverno venosino sgorgavano copiosi, per lui bambino, dalle labbra dell’amico e mèntore contadino Ofello e dell’amata nutrice Pullia, figli anch’essi di una terra, per definizione di raccontatori. Dunque, questo Maciara indaffarata è un caleidoscopio: di voci, emozioni, suoni, visioni, colori, financo odori, che raccontano, al passato, l’anima di una comunità: quella lucana, gettata dalla natura e dalla storia in un creato ostile, negato alla speranza, dove non resta che abbandonarsi all’abbraccio consolatorio e salvifico della magia.

Angelo Lucano Larotonda, già docente di Antropologia Culturale presso l’Università degli Studi della Basilicata, ha anche insegnato a Messina (Antropologia economica) e Roma (Storia del cinema). Ha lavorato per il cinema e per la RAI con sceneggiature e documentari. A Potenza ha fondato la società concertistica Ateneo Musica Basilicata. Premio Presidenza del Consiglio (1977) per il volume Cultura e religione nel cinema, ERI, Torino 1976. Tra le numerose pubblicazioni ricordiamo: Riprendiamoci la storia. Dizionario dei Lucani, Mondadori-Electa, Milano 2012; Feste lucane. Genealogia di una identità, Edigrafema, Policoro 2014; Un itinerario di Federico II in Puglia e Basilicata, 24 Ore, Milano 2007; Matera. Segni e luoghi, Motta, Milano 2002; Potenza, una Provincia di cento comuni, Motta, Milano 1999; L’Innamoramento in Basilicata, Osanna, Venosa 1991; Ed è subito alba, LEV, Città del Vaticano 1978
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by Angelo Lucano Larotonda
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 Da “abitino” a “culla”, dalle “fatture d’amore e di morte” ai “santi guaritori”, toccando il “mal di luna” o catalizzando l’interesse su un “letto nuziale”, passando poi per “sale”, “sangue” oppure “serpe nera”: le cento e più parole che l’Autore “infila come perle” in questo prontuario di magia dove le parole si fanno, ognuna, memoria”. Frammento di un universo magico al quale sovrintende, onnipresente, la maciara, l’insonne, la febbrile indaffarata epigona della stirpe delle megere di cui mater riconosciuta è Canidia: la strega che si immortala nei versi oraziani con i suoi tratti orripilanti, le corte vipere intrecciate ai capelli”, mentre sta per prodursi nel più noto e celebrato numero di stregoneria dell’antichità. Canidia, la strega che approda nella superstiziosa Roma imperiale nel momento in cui riaffiora dalla memoria di Orazio sullo sfondo dei racconti terrificanti che nelle interminabili sere dell’inverno venosino sgorgavano copiosi, per lui bambino, dalle labbra dell’amico e mèntore contadino Ofello e dell’amata nutrice Pullia, figli anch’essi di una terra, per definizione di raccontatori. Dunque, questo Maciara indaffarata è un caleidoscopio: di voci, emozioni, suoni, visioni, colori, financo odori, che raccontano, al passato, l’anima di una comunità: quella lucana, gettata dalla natura e dalla storia in un creato ostile, negato alla speranza, dove non resta che abbandonarsi all’abbraccio consolatorio e salvifico della magia.

Angelo Lucano Larotonda, già docente di Antropologia Culturale presso l’Università degli Studi della Basilicata, ha anche insegnato a Messina (Antropologia economica) e Roma (Storia del cinema). Ha lavorato per il cinema e per la RAI con sceneggiature e documentari. A Potenza ha fondato la società concertistica Ateneo Musica Basilicata. Premio Presidenza del Consiglio (1977) per il volume Cultura e religione nel cinema, ERI, Torino 1976. Tra le numerose pubblicazioni ricordiamo: Riprendiamoci la storia. Dizionario dei Lucani, Mondadori-Electa, Milano 2012; Feste lucane. Genealogia di una identità, Edigrafema, Policoro 2014; Un itinerario di Federico II in Puglia e Basilicata, 24 Ore, Milano 2007; Matera. Segni e luoghi, Motta, Milano 2002; Potenza, una Provincia di cento comuni, Motta, Milano 1999; L’Innamoramento in Basilicata, Osanna, Venosa 1991; Ed è subito alba, LEV, Città del Vaticano 1978

Product Details

ISBN-13: 9788881675296
Publisher: Osanna Edizioni
Publication date: 09/08/2017
Sold by: StreetLib SRL
Format: eBook
File size: 3 MB
Language: Italian
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