Una donna di troppo: La seconda indagine del maggiore Aldo Morosini nell'Africa italiana
1935: l’Italia e il regime fascista cercano d’imporsi fra le grandi potenze internazionali per trovare «un posto al sole». La guerra con l’Abissinia è ormai imminente. Ma in Somalia, dove il generale Rodolfo Graziani sta per lanciare l’offensiva dal fronte sud, alcune morti misteriose fanno serpeggiare l’inquietudine nella popolazione e mettono a rischio l’avanzata delle truppe italiane. C’è chi immagina sabotaggi delle spie del Negus, ma s’ipotizza anche l’azione di bande criminali. Le forze di polizia locali non sembrano in grado di risolvere il caso. Graziani, però, non ha tempo da perdere né può permettersi che questa situazione d’incertezza si prolunghi. Dall’Eritrea viene inviato a investigare il maggiore Morosini. Lo accoglie un’afa oppressiva, un clima ostile fatto di monsoni, intrighi e trame di potere. Un’indagine tra le pieghe oscure della società coloniale, che dietro la facciata di perbenismo riproduce, amplificati, i vizi della madrepatria. Morosini incontrerà tanti ostacoli, pochi amici e molte donne. Una di troppo.

«Rodolfo Graziani ritornò alla sua scrivania, prese una mappa geografica e l’aprì sulla superficie del tavolo, osservando un particolare con la lente d’ingrandimento. Poi riprese a parlare. ‘Agite come ritenete più opportuno: andate in giro per la città, interrogate, arrestate, torturate. Non m’interessa il vostro metodo. Voglio solo che riusciate a risolvere questi enigmi. Siamo in una fase cruciale della preparazione logistica del conflitto e nulla deve interferire con la buona riuscita della spedizione. È tutto chiaro?’ ‘Ho compreso perfettamente, eccellenza.’ ‘Bene, Allora andate pure e portatemi al più presto qualche risultato’.»
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Una donna di troppo: La seconda indagine del maggiore Aldo Morosini nell'Africa italiana
1935: l’Italia e il regime fascista cercano d’imporsi fra le grandi potenze internazionali per trovare «un posto al sole». La guerra con l’Abissinia è ormai imminente. Ma in Somalia, dove il generale Rodolfo Graziani sta per lanciare l’offensiva dal fronte sud, alcune morti misteriose fanno serpeggiare l’inquietudine nella popolazione e mettono a rischio l’avanzata delle truppe italiane. C’è chi immagina sabotaggi delle spie del Negus, ma s’ipotizza anche l’azione di bande criminali. Le forze di polizia locali non sembrano in grado di risolvere il caso. Graziani, però, non ha tempo da perdere né può permettersi che questa situazione d’incertezza si prolunghi. Dall’Eritrea viene inviato a investigare il maggiore Morosini. Lo accoglie un’afa oppressiva, un clima ostile fatto di monsoni, intrighi e trame di potere. Un’indagine tra le pieghe oscure della società coloniale, che dietro la facciata di perbenismo riproduce, amplificati, i vizi della madrepatria. Morosini incontrerà tanti ostacoli, pochi amici e molte donne. Una di troppo.

«Rodolfo Graziani ritornò alla sua scrivania, prese una mappa geografica e l’aprì sulla superficie del tavolo, osservando un particolare con la lente d’ingrandimento. Poi riprese a parlare. ‘Agite come ritenete più opportuno: andate in giro per la città, interrogate, arrestate, torturate. Non m’interessa il vostro metodo. Voglio solo che riusciate a risolvere questi enigmi. Siamo in una fase cruciale della preparazione logistica del conflitto e nulla deve interferire con la buona riuscita della spedizione. È tutto chiaro?’ ‘Ho compreso perfettamente, eccellenza.’ ‘Bene, Allora andate pure e portatemi al più presto qualche risultato’.»
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1935: l’Italia e il regime fascista cercano d’imporsi fra le grandi potenze internazionali per trovare «un posto al sole». La guerra con l’Abissinia è ormai imminente. Ma in Somalia, dove il generale Rodolfo Graziani sta per lanciare l’offensiva dal fronte sud, alcune morti misteriose fanno serpeggiare l’inquietudine nella popolazione e mettono a rischio l’avanzata delle truppe italiane. C’è chi immagina sabotaggi delle spie del Negus, ma s’ipotizza anche l’azione di bande criminali. Le forze di polizia locali non sembrano in grado di risolvere il caso. Graziani, però, non ha tempo da perdere né può permettersi che questa situazione d’incertezza si prolunghi. Dall’Eritrea viene inviato a investigare il maggiore Morosini. Lo accoglie un’afa oppressiva, un clima ostile fatto di monsoni, intrighi e trame di potere. Un’indagine tra le pieghe oscure della società coloniale, che dietro la facciata di perbenismo riproduce, amplificati, i vizi della madrepatria. Morosini incontrerà tanti ostacoli, pochi amici e molte donne. Una di troppo.

«Rodolfo Graziani ritornò alla sua scrivania, prese una mappa geografica e l’aprì sulla superficie del tavolo, osservando un particolare con la lente d’ingrandimento. Poi riprese a parlare. ‘Agite come ritenete più opportuno: andate in giro per la città, interrogate, arrestate, torturate. Non m’interessa il vostro metodo. Voglio solo che riusciate a risolvere questi enigmi. Siamo in una fase cruciale della preparazione logistica del conflitto e nulla deve interferire con la buona riuscita della spedizione. È tutto chiaro?’ ‘Ho compreso perfettamente, eccellenza.’ ‘Bene, Allora andate pure e portatemi al più presto qualche risultato’.»

Product Details

ISBN-13: 9788877075956
Publisher: Capricorno Edizioni
Publication date: 02/22/2021
Sold by: Bookwire
Format: eBook
Pages: 288
File size: 3 MB
Language: Italian

About the Author

È nato a Torino nel 1964, è giornalista e lavora a La Stampa. Oltre a Il destino dell’avvoltoio, ha pubblicato cinque romanzi (Morire è un attimo, Una donna di troppo, Il volo della cicala, Le rose di Axum e Nero Tav) oltre a racconti in svariate antologie giallo-noir, tra cui, per Edizioni del Capricorno, Porta Palazzo in noir (2016) e Il Po in noir (2017). Nel 2010 ha vinto con Morire è un attimo il Premio Archè Anguillara Sabazia e nel 2013 il Premio GialloLatino con il racconto Dos gardenias, pubblicato da Segretissimo Mondadori. Con Vita spericolata di Albert Spaggiari, biografia di un famoso ladro francese degli anni Settanta (2016), è stato finalista al Premio Acqui Storia. L’ultima opera, Fuori dal coro (2017), è una galleria di personaggi irregolari e controcorrente del Novecento. Dal 2014 è presidente di Torinoir, sodalizio di scrittori torinesi malati di noir.
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